giovedì 7 giugno 2007

L'Occidente e il Dio della libertà


“La difesa dell’Occidente” è un libro che può aprire prospettive nuove al dibattito, sempre più vivace, intorno al tema del futuro della civiltà occidentale. L’Occidente viveva tranquillo, come se niente potesse minacciarlo, pensando che a nessuno sarebbe venuto mai in mente di mettere in discussione un sistema che aveva saputo creare sviluppo e prosperità. Così non è stato. L’Occidente ha scoperto, improvvisamente, di essere in pericolo. Dove trovare la forza per difendersi? Prima di rispondere a questa domanda, Pierre Chiartano ci suggerisce di riconoscere con onestà che la crisi dell’Occidente è cominciata molto prima che emergesse la minaccia del mondo islamico o di quello cinese; mondi che così massicciamente si sono riversati in Europa. È una decadenza che invece è incominciata secoli fa, con l’Illuminismo, o ancora prima. Oggi vediamo le conseguenze di questa crisi che ha gravemente indebolito il cuore del Vecchio continente. Il quadro che si presenta è desolante: l’Europa non ha una vera forza politica, non ha comuni difese militari, non ha nemmeno una solida base demografica. A questo dobbiamo aggiungere anche il peso delle sue colpe, l’enormità dei suoi peccati: la spaventosa realtà del nazismo, l’orrore dei regimi comunisti. Ma, fortunatamente, in questi secoli l’Occidente si è spinto anche oltre i confini dell’Europa ed è andato a mettere le sue radici al di là dell’Atlantico; oggi si estende fino a quella grande realtà che sono gli Stati Uniti d’America. Qui, ormai quattro secoli fa, aveva trovato rifugio lo sparuto gruppo di quegli uomini devoti che sono stati i Padri Pellegrini. I quali avevano compreso, già allora, quanto poco spazio fosse rimasto nella società europea all’affermazione di un ideale religioso come il loro. Infatti, dietro l’idea, formalmente legittima, dell’autonomia della politica dalla religione, rivendicata dalle leadership europee, si nascondeva in realtà un odio aperto nei confronti della fede. Non si trattava di autentica laicità, dunque, ma di vera persecuzione, come poi è diventato palese nel caso della Shoah. «C’è stato il tentativo» ricorda Pierre Chiartano, «delle classi intellettuali europee degli ultimi duecento anni, di mettere Dio fuori dalla storia, in nome di un laicismo che, sostanzialmente, negava la capacità di legare pensiero cristiano e modernità». Si tratta di un tentativo originato da un pregiudizio nei confronti del cristianesimo. Altrimenti, si dovrebbe riconoscere l’evidenza del fatto che laici e cristiani parlano la stessa lingua. Perché partono dalla comune consapevolezza dell’irriducibilità dell’io a qualsiasi forma di potere. Il superamento di questo pregiudizio che l’autore sollecita ripetutamente nelle pagine di “In difesa dell’Occidente” apre nuove e ampie prospettive al dibattito culturale. Prospettive che possono portare a riconoscere che la fede cristiana non pone un limite alla ragione. Al contrario, oggi l’unica modalità per difendere la laicità è quella di difendere la fede cristiana. Per la semplice ragione che il cristianesimo è l’unica religione che pone la libertà dell’uomo al di sopra della stessa legge religiosa; una libertà che lascia gli uomini liberi perfino di negare la presenza di Dio. Quello cristiano, infatti, è un Dio che ha accettato un patto con l’uomo; un patto col quale si riconosce all’uomo piena libertà nei confronti di Dio stesso. Un patto che prevede anche la possibilità della negazione di Dio, una negazione che può spingersi e che si è spinta fino alla eliminazione fisica di Dio. È il mistero o, come diceva Paolo di Tarso, la “follia” della croce.


di Paolo Tritto, scrittore materano

http://www.webalice.it/paolotritto/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E va bene, se questo Dio è così liberale, allora spiegatemi le orribili esternazioni del Papa contro le coppie di fatto, contro i gay, contro l'aborto, spiegatemi perchè in nome di Dio si devono fare le guerre e odiare chi segue altre religioni. Spiegatemi anche perchè un ricco dovrebbe andare in Paradiso se Cristo ha detto che così non sarà. Insomma mi pare, ma in fondo non me ne frega niente se l'Occidente viene invaso da chiunque perchè gli uomini sin da quando erano primati sono emigrati subito dall'acqua alla terra e poi si sono sempre spostati creando le varie civiltà, mi pare dicevo che gli Occidentali che sono "emigrati" in America hanno cominciato subito a togliere la terra agli indiani!...Io davvero non capisco cosa c'è di tanto brutto in un mondo tutto a colori dove tutti si possa vivere rispettandosi l'un l'altro. Sinceramente da quando frequento i blog della Stampa sto scoprendo un razzismo che non pensavo che fosse così radicato...io capisco che bisogna tutelarsi dai criminali ma c'è la legge per questo E LO SO BENE IO CHE HO APPENA LASCIATO I DETENUTI CHIUSI IN CARCERE...
Carmela

Pierre Chiartano ha detto...

@ Carmela. Vedo che l'argomento ha acceso la polemica. Il Papa non ha parlato contro i gay che definisce «nostri fratelli» o le coppie di fatto che possono garantirsi con il matrimonio civile e con le normative del codice. L'aborto è legge ma non si può pretendere che la Chiesa non difenda i principi in cui crede che sono per la difesa della vita. La separazione fra Stato e Chiesa è garantito proprio dalla tradizione culturale cristiana. Stabilire dove cominci la vita è materia troppo impegnativa per un post e al di sopra delle mie possibilità... I cinesi l'hanno tolta ai mongoli, i russi ai tagiki, kazaki, azeri, i turchi agli armeni, gli italiani agli etiopi, i francesi agli algerini e la lista è ancora lunghissima. Giudicare la storia con il senno di poi è un esercizio un po' sterile. Le dichiarazioni di principio del tipo «un mondo tutto a colori» sono della categorie condivisibile, ma adatte ad ambienti formativi dove non ci si scontra con la realtà ma si prepara giovani menti a non coltivare pregiudizi. Sul razzismo diffuso sono d'accordo con te e aggiungerei anche un forte antisemitismo che in Europa non è mai morto. : )

Anonimo ha detto...

Verissimo che l'antisemitismo non è mai morto, ma come poteva morire se l'odio sembra espandersi a vista d'occhio! In questo giorni un detenuto, un ragazzo di 30 anni molto intelligente, mi ha detto: prof in Italia c'è ancora razzismo tra Nord e Sud e anche tra i vari ceti sociali, tutti si proclamano cristiani e poi si allontanano dagli emarginati con aria di schifo, so già che quando uscirò dal carcere nessuno vorrà accettarmi per quello che sono adesso ma mi giudicheranno per quello che ho fatto anche se ho scontato una pena... Ora io mi chiedo se è giusto che ci siano persone che debbano subire tutto questo nel terzo millennio! A questo punto sinceramente non mi importa di oriente e occidente ma semplicemente mi vergogno del fatto che la mia generazione ha fallito totalmente tradendo gli ideali che si era proposta nel 68 e soprattutto non mi piace il fallimento totale della cultura italiana, rimasta arroccata su posizioni conservatrici e razziste che sono sicura non piacciono nemmeno a Dio stesso.
Sono desolata e depressa in questi giorni...le scuole si chiudono e mi mancano i miei alunni...
ciao dalla Sicilia
Carmela

Anonimo ha detto...

Vieni da me per favore a firmare una cosa importante?
Carmela ora...anch'io...