giovedì 14 giugno 2007

Occidente, sì. Occidente, no




«L’apologia all’Occidente cristiano» è quello che segnala nelle sue Lettere Cattoliche, Luca Doninelli, sulle pagine culturali del Giornale di oggi. Cita diversi libri in uscita che trattano questo tema, ma il punto è la carta d’identità di questo Occidente, derelitto, bistrattato, eterno sofferente, carico di sensi di colpa veri e fasulli, che Doninelli vede ben rappresentato dalla tradizione cristiana. Sono anche i temi che il libro «La difesa dell’Occidente» di Pierre Chiartano, con prefazione di Renzo Foa, tratta cercando di arrivare alla radice del «male oscuro» che lo affligge. Non viene evitato quindi il dato antropologico che può essere considerato il centro del problema dell’Occidente debole. Sì, perché esiste anche un Occidente vitale, ottimista, propositivo rispetto al confronto/scontro con le altre culture. Il libro di Chiartano analizza proprio di questi due Occidenti, sezionati nel profondo dei processi identitari, e vede nell’«arma» della cultura l’unica difesa che ancora può salvare la culla di una civiltà che ha messo al centro del mondo l’uomo e la libertà. Libertà di scelta nella fede, fino alla negazione di Dio - «la follia della Croce» come affermato da Massimo Cacciari nel primo capitolo – libertà di scelta nel perseguimento della felicità o di ciò che è possibile ottenere con la finitezza dei mezzi terreni. C’è anche chi ci mette in guardia da «una forma di anti-illuminismo estetizzante che non giova alla conoscenza, ma che rischia di sostituire un dogmatismo con un altro», come afferma Luciano Canfora sulle pagine culturali del Corriere del 13 giugno. È l’atteggiamento di chi dichiara utile un’analisi non confessionale, ma poi, di fatto, trasforma l’approccio agnostico in una forma di ateismo iconoclasta. Canfora – è un’impressione – forse appartiene alla categoria d’intellettuali che quando parla di illuminismo intende l’illuminismo della ragione, quello di stampo giacobino. Vuole dimenticare che i Lumi sono stati declinati anche in altri colori, come quello inglese delle virtù o quello americano delle libertà, che non hanno coniugato la modernità in salsa ateista. Canfora rappresenta bene quella cultura che ha legato la modernità all’affrancamento da ogni religione e quando dichiara il suo agnosticismo intende praticamente affermare l’idea ateista. Anche questi sono temi affrontati e sviscerati nel libro «La difesa dell’Occidente» (Edizioni Liberal) che dedica un paragrafo a Luciano Canfora e ai detrattori della civiltà occidentale.

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