martedì 12 giugno 2007

La rivoluzione americana



«America forza rivoluzionaria», è questa la definizione data da Condi Rice, qualche giorno fa e ripresa in un articolo del Corriere della Sera. La grande assente dell’ultima visita di George W. Bush in Europa, è lei la ex ragazza di Birmimgham, Alabama. Figlia di un pastore protestante ha vissuto gli anni violenti della «Bombingham». Ha visto morire le sue amichette di scuola rimaste all’interno di una chiesa durante un folle raid incendiario. Sa cosa voglia dire discriminazione, conosce il valore della meritocrazia che gli ha permesso di scalare velocemente i gradini del potere esecutivo fino nelle stanze della Casa Bianca. Conosce bene il valore della regola della legge temperata dalle Tavole della legge. È realista, ma non tanto da trasformare la sua politica in una cinica applicazione di un modello che segue solo le mappe del potere. È un’icona del potere delle lobby americane cui fa comodo proporre un messaggio costruttivo sull’integrazione? Forse così la pensano alcuni europei, ma basta essere stati pochi mesi da quelle parti, parliamo del profondo Sud, tra Misssouri, Tennesse e Alabama, per comprendere quanto le categorie di merito - che da noi in Europa vengono spesso utilizzate parlando dell’altra sponda atlantica - valgono poco quanto niente di fronte alla realtà dei fatti. Fatti che raccontano di una società dove il conflitto – quello con le regole – non è visto con sospetto, dove chi merita può primeggiare se rispetta le leggi dello Stato, ma soprattutto quelle degli uomini. Dove il vizio privato diventa virtù pubblica, perché deve esprimersi all’interno di un’etica talmente forte da poter convivere – senza danni- anche con gli interessi privati. È un mondo che la cinica Europa non può capire e non comprende, soprattutto, come politici come la Rice a noi servirebbero come l’ossigeno per respirare. Forse la strada per Withe House sarà ancora lunga per Condi, ma le auguriamo molta fortuna. Nel libro di Pierre Chiartano «La difesa dell'Occidente» (Edizioni Liberal) viene dedicato ampio spazio a questo interessante personaggio della politica d'oltre Atlantico. «L'esempio di Condi Rice: rule of law, prima di tutto» e «La ricetta Condi» sono due paragrafi del libro che spiegano il carattere del segretario di Stato che è anche il carattere della politica estera americana. Al di là degli stereotipi, spesso sbagliati, che non tengono conto delle diverse matrici culturali che segnano, fin nel profondo, l'agire dell'aquila americana da più di due secoli.

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